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Tunisia

.. Distese sabbiose silenziose e infuocate ..

La discesa verso il confine Algerino-Libico si è rivelata molto impegnativa, sia dal punto di vista logistico, che per le difficoltà climatiche incontrate durante il viaggio. Vale la pena, dimenticare per un attimo la frenesia della nostra cultura europea, per lasciarsi cullare dal silenzio ritmato del vento del deserto e gustare la pulizia e l’incredibile modellatura del mare di sabbia che appaga l’occhio del più esigente essere umano..

La Costa del Corallo... da Biserta a Tabarka

La parte nord della Tunisia, 300 km circa di coste in cui si aprono a perdita d’occhio insenature rimaste al loro stato naturale e un entroterra di montagne coperte di boschi adagiati sui pendii di alte montagne. Qui siamo nel nord del paese, nella zona verdeggiante della Tunisia, che si contrappone alla Tunisia degli spazi sahariani. Siamo nella regione degli uadi e dei laghi, dei paesaggi dominati da cipressi e da ricche coltivazioni. Duemila anni fa, questa zona era considerata il granaio di Roma. La fama di Dougga, di Bulla Regia, di Chemtou e di Utica ha ormai oltrepassato i confini della Tunisia. Le vacanze al mare qui sono ravvivate da brevi escursioni verso questi siti dalle imponenti rovine. Ambito luogo di sfruttamento, durante il periodo delle dominazioni spagnole e francesi, il nord della Tunisia era diventato importante centro di commerci, dove il prezioso corallo,abbondante nei profondi fondali costieri, e i legnami venivano inviati via mare verso l’Europa. A testimonianza di ciò restano imponenti fortezze, come quella di Biserta e Tabarka. Oggi una convivenza più pacifica ha permesso che lungo la costa sorgessero stazioni balneari frequentatissime.

La porta del deserto

Douz, città originale e di aspetto particolare, proprio delle tribù combattive dei Mrazig, il Sahara è là,che attende di essere scoperto. . Nella regione dei grandi percorsi, il silenzio è grande e l’immensità è un appello alla partenza. Il deserto è il mare di sabbia dove più ci si inoltra nel cammino e si cancella il tempo, meno si giunge a disegnare degli itinerari precisi .Il deserto di sabbia fine che sale ostinatamente verso Douz, dove il vento scolpisce dune di sabbia modellate dalla tormenta sahariana. Qui l’aria è pura e leggera. Lo spazio non rivela nulla salvo l’immensità del vuoto: là ci si scopre. Il vuoto diventa sensazione. All’incrocio delle piste fra le dune e le alture, sulle strade infinite si incontreranno pastori, giramondo, cammellieri non troppo frettolosi , sono i personaggi straordinari che abitano le terre desolate.

I laghi salati

Lo Chott El Jerid è un lago disseccato che ha una lunghezza massima di 250 km circa, mentre la larghezza minima è di 20 km. La superficie dello Chott è costituita da un agglomerato di cristalli di sale che formano un letto sufficientemente resiste per percorrerlo con i mezzi di trasporto. Questi luoghi dalla particolare bellezza e fascino, sono state in passato motivo di ispirazione per molti scrittori, fin dall’epoca romana, quando la Tunisia era ricca colonia nelle terre del nord Africa.

Le oasi

Le oasi del deserto tunisino sono particolarmente affascinati, con una ricca vegetazione; palmeti, tamerici e ginepri del deserto sono la flora tipica che si incorntra in questo luoghi circondati di sabbia. Ksar Ghilane è sicuramente l’oasi più conosciuta, ricca d’acqua con una sorgente termale che alimenta il vasto palmeto che si estende a sud. Importante punto di confine, era conosciuto fin dai tempi antichi, di notevole bellezza è la fortificazione di epoca romana arroccata sul colle poco distante dall’oasi. Passava appunto in queste terre la linea che delimitava la fine dell’impero, costituita da una serie di roccaforti che permettevano la facile difesa del territorio.

Il deserto

Le dune della Tunisia sono considerate molto impegnative, perché si la consistenza della sabbia è molto variabile, questo rende gli attraversamenti piuttosto insicuri. Per chi si spinge poi a sud dell’oasi di Ksar Ghilane, verso il confine estremo della Tunisia, diventa tutto più impegnativo perché il carburante diventa di difficile reperibilità. Tappa obbligatoria è il centro di prelievo petrolifero al confine con l’Algeria, che consente di riempire i serbatoi e arrivare fino la punto di incontro dei tre confini, Libico,Algerino,Tunisino. Nel deserto il silenzio si fa padrone e solo il vento può interrompere la quiete incombente. Di tanto in tanto si incontrano dei “ relitti” che come in mare, rappresentano un’avventare finita in pochi istanti .. Sembra che la vita sia lontana da questi luoghi, in realtà osservando meglio si scoprono dei simpatici colonizzatori che si sono adeguati a poco cibo, poca acqua e tanto sole e calore. Roditori, cani del deserto, rapaci, rettili sono gli abitanti delle dune sabbiose e dei pendii rocciosi e brulli della Tunisia.

Note di viaggio

- particolare attenzione è necessario prestare agli sbalzi termici che sono considerevoli. Si passa dai 30 gradi giornalieri durante i periodi di primavera, autunno, ai 0 durante la notte. In alcune occasioni abbiamo registrato temperature sotto zero.
- non sono necessarie, come molti credono, scorte alimentari imponenti per questi percorsi. Si possono acquistare cibo e bevande nei vari punti di ristoro dislocati intelligentemente lungo i tragitti. In oltre la cucina Tunisina è molto appetitosa e vale assolutamente la pena di gustarla.
- scorta carburante sui mezzi da valutare attentamente. Si deve considerare un’autonomia minima di almeno 600Km, tenendo conto che i consumi sulla sabbia si raddoppiano praticamente. Ricambi di prima necessità e una riserva d’acqua potabile naturalmente.

Curiosità

Il deserto Tunisino offre testimonianze uniche di un’era passata, completamente diversa dal presente arido letto di sabbia. Il mare infatti bagnava le antiche coste, molto più interne rispetto all’odierno confine tra acqua e terra ferma. In alcune particolari località si possono scoprire interessanti giacimenti di conchiglie fossili, depositati su antiche spiagge o lagune. Tronchi fossili e scheletri di animali presi storci completano una preziosa testimonianza di una fertile e rigogliosa terra del nord Africa.

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