Peru

di Fabio Piccin

.. tradizioni delle Ande ..

Una ricerca sviluppata nel 2003 che ha portato il team Acheloos Goe Exploring verso una scoperta e conscenza di molte realtà rurali del Peru, uniche nel loro genere .. Tra i ghiacciai perenni, dove i personaggi mistici si recano per offrire doni alla madre terra, la scoperta di un mondo spirituale profondo e ricco di tradizioni pololari ..

Il Peru

I paesaggi delle Ande sono unici e affascinanti , apparentemente isolati e desertici, si mostrano in tutta la loro ricchezza e vitalità all’occhio attento del visitatore e anche per il team Acheloos le esperienze singolari non sono mancate. Un percorso itinerante , con partenza a Lima diretti ai villaggi lontani e caratteristici della Cordigliera. Per poter capire e vivere pienamente questa esperienza esplorativa , fuori dal comune, abbiamo scelto di immergerci nei ritmi e le abitudini della gente, utilizzando mezzi di trasporto pubblici e evitando il più possibile i circuiti turistici ben preparati per il pubblico esigente. Partenza quindi da Lima con meta Cuzco, l’antica città sacra degli Atzechi , e il conseguente ambientamento in quota, il lago Titikaka al confine con la Bolivia, la valle del Colca e sorgenti del grande fiume Rio delle Amazzoni, le città lungo la costa e concludere la salita ad Hauancajo nel cuore della cordigliera. 10000 Km attraverso il Peru, conoscenze, paesaggi, stili di vita molto diversi che hanno lasciato un’indelebile segno nella nostra attività di ricerca.

La Curandera di Cuzco

Partenza in taxi, per un villaggio a pochi Km da Cuzco, vi abita una signora che è conosciuta per aver curato molte persone , sia con medicinali sia a livello spirituale, e vorremmo conoscerla e intervistarla. L’incontro è subito gradito da noi e da lei, ci scambiamo qualche informazione generale per poi chiedere dei dettagli sulla sua attività. Il luogo dove vengono accolte le persone è semplice, una stanza dell’abitazione ,un poco disordinata dove si notano riposti su degli scaffali, amuleti e oggetti di preghiera simboli delle divinità dl luogo. La signora di età avanzata , ci racconta di persone che ha incontrato negli anni , persone che si sono affidate a Lei e che hanno ritrovato la serenità fisica e spirituale. La tradizione del posto vuole che chi desideri conoscere dei particolari della propria vita, attraverso la Curandera, deve portare delle foglie di coca essiccate, da utilizzare per leggere e decifrare i messaggi che provengono dal mondo soprannaturale. La cosa interessante da osservare durante il rito, sono i gesti e le movenze della donna, che sembra seguano una procedura ben definita, probabilmente ogni Curandero affina negli anni un metodo per le cerimonie con l’obiettivo ultimo la più efficace interazione con il mondo spirituale. Chiediamo se fosse possibile prendere parte a un rito propiziatorio, e la risposta positiva della donna ci rallegra molto. Recuperati i materiali necessari per la cerimonia, ci dirigiamo verso un luogo più vicino alla madre terra, un sito archeologico nei pressi di una collina, questo per essere più vicino al cielo e agli spiriti che sovrastano la terra. La donna prepara i doni, all’interno di un foglio di carta colorata usata tradizionalmente per i regali, riponendo dolciumi, frutta, pane, tabacco, foglie di coca e un pò di liquore, in modo che la Pacha Mama possa gradire l’offerta e ascoltare la richiesta fatta dall’uomo che ha desiderato il rito. Il pacchetto è accuratamente bruciato e il fumo, che risulta essere il collegamento tra terra e celo, deve essere indirizzato verso la persona interessata alla richiesta. Al termine della cerimonia, quando il dono è stato consumato, resta un po’ di cenere sul terreno, e un’incredibile carica interiore che rinforza l’animo dei presenti. Rientriamo verso Cuzco il tardo pomeriggio, dopo aver parlato e scherzato con la donna, arricchiti dalla nuova conoscenza e pronti per continuare il viaggio verso la prossima meta.

La valle del Colca

La riserva naturale della valle del Colca, è conosciuta per l’habitat estremamente conservato che consente la presenza dei Condor, il rapace sacro per la gente del Peru. Si arriva quasi a 6000 metri, dove l’aria è rarefatta e fresca, lungo il tragitto che facciamo con un furgoncino adibito a collegamento con i paesi interni delle Ande, per poi ridiscendere verso il cuore della vallata dove scorre il fiume che diventerà il rio delle Amazzoni. Dal piccolo villaggio, dove trascorriamo una serata in allegria con la gente del posto, si parte all’alba in direzione della riserva, un grande canyon con pareti scoscese di 1500 mt in attesa di vedere il grande rapace. La silenziosa attesa alle prime luci dell’alba come momento di riflessione sulla maestosità della natura e l’incredibile energia che racchiude un luogo come quello, mette tutti di buon umore. Siamo sorpresi dal passaggio di un’ombra che ci sovrasta silenziosa e ci oscura per un attimo, e poi si allontana maestosamente lungo il costone del dirupo. Il Condor, imponente e sicuro nel volo, con la sua apertura alare di oltre 3 metri, osserva la vallata con sguardo deciso come un sovrano che scruta le proprie terre. La vista del rapace e delle prime luci dell’alba è incredibilmente appagante, e restiamo delle ore a osservare le repentine virate dei Condor che ormai sono sopraggiunti . Nei giorni trascorsi nella valle, non abbiamo incontrato Curanderi, ma molte persone dalle storie singolari e affascinanti, che ci hanno confermato il profondo rispetto per la Pacha Mama e la natura che la arricchisce.

Hauancayo

Ci dirigiamo verso Hauancayo, una cittadina che si trova a 3000mt nel cuore delle Ande, fredda e molto umida. Fu costruita ai piedi della montagna sacra che svetta a 6800, con il ghiacciaio perenne e i meravigliosi laghi che raccolgono l’acqua che si scioglie in quota. In questo luogo conosciamo due personaggi molto interessanti, una guida che ci accompagnerà ai piedi del ghiacciaio e una Curandera molto famosa. Per conoscere i luoghi di meditazione e di preghiera, dobbiamo salire ai piedi del ghiacciaio accompagnati da Pablo. Ci spiega che la tradizione locale è salire in quota e offrire alla Pacha Mama, la madre terra, del cibo simbolico come frutta, tabacco, vino, dolci che accuratamente preparato è seguito da delle preghiere o da momenti di raccoglimento e ringraziamento. Lungo il sentiero che percorriamo, si notano i segni di altre cerimonie consumate in passato, che sono stati imprigionati dal ghiaccio delle fredde notti in quota. Si respira un’atmosfera ricca di energia, dove è incredibilmente facile entrare in uno stato meditativo, ed è per questo motivo che i popoli delle Ande cercano questi luoghi vicini al cielo e lontani dalla vita di tutti i giorni, lontani dai beni materiali per pregare e ringraziare le forze della natura. La visita alla Curandera di Hauancayo ci sorprende.. ci aspettavamo una signora paragonabile alla donna di Cuzco, ed invece scopriamo un personaggio molto differente sia come aspetto che dal punto di vista curativo . In periferia, arriviamo nei pressi di un anonimo portale, dove si presenta una donna di bell’aspetto che con voce calma si presenta come la Curandera che cercavamo. Il suo studio è ancora più caratteristico di quello che avevamo visto a Cuzco, strani omini di ceramica con sigarette spente in bocca, ceri, foglie di coca e profumi, molto profumi di ogni genere .. Dopo il rituale scambio di informazioni, decido di accettare un trattamento chiamato bagno di fiori. Il rito ha come scopo la purificazione, e consiste nel portare in superficie del corpo le energie negative accumulate, per poi lavarle con acqua profumata e petali di gladioli. La donna strofina delle pietre di vario colore sulla pelle, e la sensazione strana fu quella di sentire calore in corrispondenza dei punti di contatto, nonostante che al tatto le pietre sembrassero fredde. La Curandera mi spiega che le pietre fungono da spugne energetiche e quindi il calore che percepisco è appunto il passaggio dell’energia negativa che si sta attraversando il corpo. Il passo successivo consiste in una doccia fatta con acqua arricchita da essenze e profumi su cui vengono aggiunti molti petali di gladiolo, un fiore sacro in Peru, necessaria per sciacquare definitivamente i residui del trattamento con le pietre e profumare il corpo e lo spirito con nuova forza. Una volta terminato il trattamento, discorriamo con la donna che ci mostra il suo fornito magazzino di amuleti e profumi, ci spiega che ogni oggetto deve essere usato per il corretto scopo, e diventa unico nel momento in cui riceve l’energia da trasmettere alla persona che lo utilizza. Per questo motivo gli amuleti sembrano tutti uguali, in realtà questi oggetti fungono da accumulatori come le pile per il telefonino. Una cosa interessante, che ci viene mostrata poi, è un registro dove sono annotate le varie esperienze vissute dalla Curandera e dalle persone che hanno partecipato alle cerimonie. Persone da tutto il mondo hanno lasciato dei messaggi incredibilmente toccanti vissuti immediatamente durante il trattamento o anche in seguito a distanza di mesi, anni ..

Ringraziamenti

Percorrere molti Km attraverso le Ande, a contatto delle persone che vivono in queste terre è stata un esperienza molto impegnativa e suggestiva. Spesso al tramonto o alle prime luci dell’alba quando il freddo pungente si faceva sentire, vedevo dal finestrino dell’autobus in lontananza, dei pastori giovani che incuranti delle condizioni del clima accudivano il gregge nei pascoli. Ho pensato molte volte che la vita sulle Ande deve essere molto difficile e a quanti sacrifici si debbano fare per sopravvivere dignitosamente. Ringraziamenti alle persone gentili che ci hanno aiutato nel viaggio, alle Curandere che sono state disponibili e hanno confidato dei piccoli segreti del loro mestiere e delle loro capacità curative. Il Peru resta una regione del Sud America molto bella e affascinante soprattutto se vissuta senza filtri turistici ..

Portfolio

Curandera di Cuzco