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Libia Explore

di Fabio Piccin

Le acque del deserto

Il team Acheloos in collaborazione con il Fennec Desert Team, ha condotto una ricerca itinerante attraverso i deserti Libici, con scopo lo studio e l’analisi delle acque del deserto. Il progetto prevede una raccolta di informazioni di carattere geologico, in collaborazione con l’Università di Trieste, che permettano un’identificazione precisa della provenienza e dell’età dell’acqua completata con documentazione storica e delle testimonianze del passato.

Il progetto Libia Explore, prende vita l’inverno del 2006, in seguito a un’idea di approfondimento delle conoscenze dei bacini salati del deserto. Assodato che informazioni su questi ambienti acquatici erano piuttosto vaghe, Acheloos Geo Exploring pianifica un programma di esplorazioni in collaborazione con il Fennec Desert Team, da sviluppare nel deserto libico.

Il progetto prevede una verifica delle sorgenti e pozzi conosciute nella zona del deserto dell’Akaus e nei laghi Ubari, conosciuti per la particolare concentrazione salina delle acque. Percorso previsto circa 8000 km di deserto, da percorrere con attrezzatura dedicata al posizionamento geografico delle sorgenti e allo studio delle caratteristiche biochimiche delle acque. Oltre all’aspetto geologico, è stata pianificata una raccolta dati sulle testimonianze storiche delle zone attraversate, ricche di antiche aree abitative datate intorno a 5000 anni a.c.. Permanenza prevista in sito 32 giorni, con campi da approntare in base alle esigenze esplorative; mezzi utilizzati fuoristrada attrezzati con autonomia di 800 km, viveri e acqua a sufficienza per due settimane senza contatti con centri abitati. Attrezzatura video-fotografica per documentare.

I trasferimenti nel deserto

Il chilometraggio nel deserto libico risulta essere un “dettaglio” da considerare attentamente. Le destinazioni da raggiungere sono o meglio sembrano a prima vista molto prossime nella carta, la realtà poi sorprende ogni aspettativa perché occorrono giorni per attraversare fiumi fossili e altipiani aridi. Le piste cambiano repentinamente e di conseguenza anche le velocità dei mezzi, che spesso avanzano tra le pietraie a 10 km/h. La quantità di carburante necessaria è considerevole, per questo i mezzi sono muniti di serbatoi supplementari per gasolio e acqua, nonché di un kit di ricambi d’urgenza nel caso di guasto. Oltre all’aspetto tecnico, anche l’equipaggiamento personale deve essere curato nei dettagli. Gli sbalzi termici del Sahara sono considerevoli nel periodo invernale e dovendo vivere all’aperto per settimane, occorre poter sopportare climi molto variabili. Nella notte l’umidità dell’ambiente aumenta considerevolmente e la temperatura può avvicinarsi allo 0 °C (si sono registrate temperature inferiori e gelate notturne), tutto ciò da aggiungere al freddo vento Ghibli che disidrata rapidamente e attraversa gli indumenti più tecnici.

Testimonianze storiche

Le pitture rupestri del deserto dell’Akakus sono tra le più belle a mondo e hanno la particolarità di rappresentare diversi momenti di vita delle antiche popolazioni che risiedevano nella zona. Sono caratterizzate da forme rappresentati animali, persone, vegetazione lussureggiante indelebile segno della presenza d’acqua. Le immagini sono a base rossiccia, colore tipico dell’ocra presente in abbondanza in stratificazioni geologiche del luogo; evidenti resti di prelievo e lavorazione del materiale sono evidenti nelle ancora esistenti cave. Di unica bellezza sono le scene di caccia ricche di particolari, e le scene di matrimonio uniche nel loro genere. I siti più importanti sono oggi protetti da ostacoli naturali che inibiscono atti vandalici, in oltre è obbligatorio l’accompagnamento da parte di un poliziotto turistico che sorveglia i visitatori. Il team Acheloos ha avuto particolare credibilità avendo accesso a siti poco conosciuti, rilevando e raccogliendo documentazione preziosa.

Ricerca delle sorgenti

Con utilizzo di mappe satellitari, indicanti sorgenti e pozzi per acqua, il team di ricerca ha vistato e raccolto documentazione presso diversi luoghi indicati. Alcune sorgenti sono state trovate completamente prosciugate, segno di una modificazione idrogeologica importante, mentre altre sono ad oggi in uso per servizi di distribuzione pubblica e fenomeni idrogeologici alquanto inusuali. Le acque raccolte, provenienti per la maggior parte da falde sotterranee piuttosto profonde, hanno una temperatura media di 12-18 gradi salvo alcune eccezioni in cui la temperatura registrata è stata di 38 °C. Grado di salinità, per le sorgenti e bacini a cielo aperto, notevole calcolato almeno 3 volte superiore all’acqua di mare. Interessante fenomeno è stato rilevato durante le immersioni nel lago Gabroune, dove oggetti di vario genere presenti in acqua, restavano sospesi a varie profondità in base al peso dell’oggetto. Particolarmente impegnativa è risultata la serie di immersioni condotte nel laghi Ubari, dove per poter immergersi sono stati necessari 25 kg di zavorra e una muta per sopportare i vari termoclini registrati in acqua. La profondità massima raggiunta è stata di 8 metri sul lago Gabroune, con evidenti stratificazioni termiche registrate dai 38 °C in profondità, 41-42 °C tra i 2 e 4 metri e 12-15 °C tra i 0 e 2 metri; Le differenti concentrazioni saline degli idrostrati, danno vita a possibilità di forme di vita uniche e particolari. Si sono analizzati dei microorganismi, molto simili a piccoli gamberetti, di colore rossastro, che si addensano nella zona meno densa in particolare tra i 1,8-2 metri che caratterizzano tutto l’ecosistema dei laghi salati del deserto.

Conclusioni

La documentazione raccolta verrà pubblicata in un libro fotografico sul deserto del Sahara. La collaborazione con l’Università di Trieste consentirà di analizzare in dettaglio i vari campioni d’acqua raccolti, permettendo di comparare le caratteristiche di liquidi, sia nell’aspetto puramente mineralogico che biologico. I risultati della ricerca permetteranno di datare le acque del deserto e confermarne la potabilità.

Ringraziamenti

Si ringraziano per il supporto logistico:

- Fennec Desert Team
- DiSGAM - Dipartimento di Scienze Geologiche, Ambientali e Marine - Università degli Studi di Trieste
- Polizia turistica Libica
- Guida escursionistica Libica
- Sepa Diver technical diver equipment
- Nico’s Alp mountain equipment

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